Sarkozy e Carla, Parigi s’indigna:
«Più Berlusconi che de Gaulle»
DAL NOSTRO INVIATO
PARIGI — «Che l’inquilino dell’Eliseo preferisca l’Egitto alle vacanze a Forte di Brégançon
non è un problema. Che una visita "privata" si trasformi in set da
rotocalco è già più discutibile (soprattutto se lo stesso Sarkozy si
era impegnato a non mettere più in piazza la sua vita sentimentale). Ma
che il capo di Stato francese si affidi ancora una volta al miliardario
Vincent Bolloré per i suoi viaggi, questo sì è malsano». Le Monde
ci va pesante. Yacht e aerei privati, sentenzia l’editoriale, sono il
riflesso della passione presidenziale per «jet-set e paillettes». Ogni
riferimento a Carla Bruni è puramente intenzionale.
«Niente di più distante dai toni populisti» adoperati da Sarkò in campagna elettorale.
Così facendo, però, «il presidente si mostra più berlusconiano che
gaullista», non solo «il generale non mostrò mai una tale vicinanza con
grandi industriali, ma per restare ai giorni nostri, non è immaginabile
un presidente americano che parta per le vacanze a bordo del jet di un
business man». Il presidente in Ray Ban che va manina manina con l’ex
fotomodella sul Nilo è argomento da prima pagina per tutti i giornali
francesi. I tg della sera lo mettono al massimo come secondo servizio.
Ma la cronaca rosa diventa politica quando entrano in gioco coerenza ed
economia. E questa volta Sarkozy farà fatica a smarcarsi come fece in
maggio sostenendo che «le mie vacanze non costano un centesimo ai
contribuenti ». Libération (più a sinistra di Le Monde)
parla di «Circo Sarkozy nel paese dei Faraoni». Dandogli le chiavi del
suo Falcon 900 l’affarista Bolloré si sarà «di nuovo travestito da
Babbo Natale per il suo ventennale amico Sarkozy?». Tignoso Libération,
ricorda in apparente casualità, i sei miliardi di fatturato di Bolloré,
il recente auto-aumento di stipendio presidenziale, lo yacht «ancora di
Bolloré» sul quale Sarkò festeggiò l’elezione al largo di Malta o la
lussuosa villa di Wolfeboro (negli Usa) per le ferie di agosto.
A difendere il presidente ci prova il conservatore Le Figaro guardando
in casa d’altri, ma l’argomento è debole. Scroccare le vacanze è
un’abitudine per i presidenti francesi, sostiene un articolo. «Il
socialista Mitterrand andava ospite sempre in Egitto del presidente
Mubarak, in compagnia dell’amore clandestino Anne Pingeot e della loro
figlia segreta Mazarine». Un conto sono i rapporti tra presidenti un
altro quelli tra politica e finanza. Il punto lo segna il deputato
socialista Arnaud De Montebourg. «Il miscuglio di interessi privati e
pubblici nuoce all’imparzialità dello Stato. Qual è la contropartita
che Bolloré ha il diritto di aspettarsi per il suo Falcon?».
Andrea Nicastro
27 dicembre 2007
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Italiani.. aprite quei stramaledetti occhi..per Berlusconi userei la ghigliottina ma non quella dell’eredità..
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